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Fino all’ultimo respiro #LunedìCinema @CTMO
Dicembre 19, 2022 @ 21:00 - 23:00
€5La stagione “Lunedì Cinema”, organizzata da Ratatoj Aps e Comune di Saluzzo, al Cinema Teatro Magda Olivero di Saluzzo, conclude il 2022 con un omaggio a Jean-Luc Godard, uno dei registi più significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti della Nouvelle Vague, scomparso a settembre di quest’anno. Lunedì 19 dicembre (alle ore 21) verrà infatti proiettato “Fino all’ultimo respiro” (À bout de souffle) del 1960, qui presentato nella versione restaurata in 4k dalla Cineteca di Bologna.
Opera prima di Jean-Luc Godard, è considerato uno dei suoi capolavori e manifesto della Nouvelle Vague. Sin dall’inizio si presenta come un film con procedure di messa in scena complesse e contraddittorie. Il regista crea infatti un personaggio contraddittorio che contemporaneamente cerca e lavora sull’autenticità del mondo, senza manipolare l’immagine filmica, ma realizzando una messa in scena molto elaborata. Ci troviamo di fronte ad un testo conflittuale che attesta il rifiuto da parte di Godard delle regole del cinema classico, un rifiuto che pervade profondamente il film.
Parigi 1959, il centro del mondo. Godard dirige, Truffaut scrive. Jean-Paul Belmondo/Poiccard, piccolo omicida, corre a perdifiato per sfuggire alla polizia; Jean Seberg vende l’Herald Tribune sugli Champs Elysées, s’innamora, lo tradisce. Poco budget, molto amore per il B-movie americano, sguardi in macchina, jump-cuts, l’euforizzante sensazione che tutto sta per ricominciare, “Fino all’ultimo respiro” appartiene, per sua natura, al genere di film in cui tutto è permesso e rivela il talento incontestabile di un Godard non ancora trentenne, ma che con la sua opera prima si dimostra già un vero e proprio “animale da cinema”, abbattendo sul piano tecnico i vecchi apparati, le grammatiche del cinema e le sintassi del film. Tenuta in spalla da Raoul Coutard, mossa continuamente dai suoi passi e dal suo respiro, la macchina da presa non resta mai immobile. Il suo perpetuo movimento nelle scene per strada si accorda con la costante animazione e con il traffico di Parigi. Ma che cosa importa, questi non sono errori d’ortografia, ma modi stilistici. Qualcosa come impiegare in letteratura la lingua parlata.