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Ambin – La Roccia e la piuma #LunedìCinema @CTMO
Febbraio 12 @ 21:00 - 23:00
AMBIN – La Roccia e la Piuma (2023) di Fredo Valla
Lunedì 12 febbraio alle 21 verrà proiettato al Cinema Teatro Magda Olivero di Saluzzo il film “Ambin – La Roccia e la Piuma” (2023) di Fredo Valla, all’interno della stagione “Lunedì Cinema” organizzata da Ratatoj APS. Il costo del biglietto è di 5 euro, gratuito per i soci ARCI. Prima della proiezione sarà possibile sottoscrivere la tessera ARCI 2023/2024 (10 euro) e il contributo associativo per la rassegna “Lunedì Cinema” (5 euro) che darà diritto all’ingresso gratuito per tutta la stagione.
La camera vola e ronza, con l’occhio sulle montagne. Ciò che vediamo (o crediamo di vedere) si specchia nell’obiettivo e si riflette nei nostri occhi, è il Massiccio d’Ambin: un acrocoro, un deserto d’alta quota sul confine fra l’Italia e la Francia che l’aridità del mutare del clima colora nei toni dell’ocra. Quindici cime oltre i tremila metri. E laghi e roccia e ghiacciai, crepacci come tagli che l’artista dei tempi caldi ha affondato (e disegnato) nel poco ghiaccio che resiste al cambiamento climatico.
Note del regista Fredo Valla: “A esplorarlo, l’Ambin si rivela coscienza del nostro presente. Immagine riflessa nelle memorie del nostro passato. Si rivela ostacolo, montagna di inciampo e transito ai cammini dell’uomo: barriera e snodo. Luogo ostile e di ostilità, di fortezze e cannoni puntati, ma anche di pacifici sport, di esplorazioni di ghiacci e vette, e di boschi e di vacche, latte e formaggi. Nella sua memoria di sasso e di ghiaccio, nella sua vastità, l’Ambin, arso di questi nostri tempi di mutazione climatica, conserva l’immagine di eserciti e condottieri a cavallo, persino di elefanti, e passaggi di santi, di artisti, di papi e di pellegrini in viaggio, di contrabbandieri, di cacciatori, fuggitivi e migranti, di animali sopravvissuti nella leggenda e nel ricordo. Persino di incontro di lingue: d’oc, francoprovenzale, italiano, francese e piemontese. Montagna vasta, l’Ambin: di confini aperti, di confini chiusi, perché l’Ambin è la montagna delle complessità”.
Gli operatori alla fotografia sono Elia Lombardo, Fabio Ferrero, Yalmar Destefanis.
Fredo Valla, che firma la regia di “Ambin”, è documentarista, sceneggiatore, regista e organizzatore di eventi culturali. Con Giorgio Diritti scrive “Il Vento fa Il suo giro”, che arriva come finalista al David di Donatello nel 2008; “Un giorno devi andare”, presentato al Sundance Film Festival nel 2012, e “Volevo nascondermi” che colleziona ben 17 candidature al Premio David di Donatello 2021. Nel 2012 fonda L’AURA, scuola di cinema di Ostana. Negli stessi anni collabora con Pupi Avati alla realizzazione di documentari televisivi aventi come soggetto i paesi dell’Est dopo la fine del comunismo, le tradizioni popolari italiane, l’Europa sociale e le istituzioni culturali europee. I suoi lavori cinematografici recenti sono “Più in alto delle nuvole”, dedicato all’impresa del primo trasvolatore delle Alpi Géo Chavez del 1910, “Non ne parliamo di questa guerra”, dedicato ai disertori e agli ammutinamenti dei militari italiani durante la Grande Guerra e “BOGRE – la grande eresia europea” dedicato all’eresia cataro-bogomı̀la che attraversò l’Europa del Medioevo, dalla Bulgaria, all’Italia, all’Occitania. Nel 2020 è docente di sceneggiatura nei corsi di cinema della Fondazione Bellocchio. Per la scrittura e sceneggiatura di “Volevo nascondermi”, è stato premiato con il Nastro d’argento 2020.