Il Marchesato

La storia della città di Saluzzo è legata indissolubilmente a quella dell’omonimo Marchesato sorto nel corso delle guerre seguite alla dissoluzione del vasto dominio della potente famiglia Arduinica.
Dopo essere stata una “curtis” alle dirette dipendenze del marchese di Torino, Olderico Manfredi, dal 1090 circa diventa feudo del marchese Bonifacio del Vasto, appartenente alla stirpe aleramica.
La storia del marchesato di Saluzzo ha inizio con Manfredo (m. 1175), figlio di Bonifacio del Vasto ed erede di una porzione dei vasti domini paterni situata fra il Po, le Alpi e la Stura. Fu Manfredo a scegliere Saluzzo come centro organizzatore dell’area, anche se fu suo figlio Manfredo II (1175-1215) il primo ad assumere il titolo di marchese di Saluzzo.


Con il progressivo indebolimento dei signori locali, l’autorità del marchese si estese gradualmente su un territorio unificato: alla fine del 1200 il Marchesato di Saluzzo si presentava come un insieme abbastanza compatto di territori comprendente le valli Stura, Grana, Maira e Po, nonché la fascia di pianura che dai piedi delle Alpi Cozie si incuneava in mezzo ai domini sabaudi fino a Carmagnola.
Superata la fase iniziale di consolidamento, il piccolo Stato – forte delle sue difese naturali, appoggiate sulle Valli alpine – riuscì a sopravvivere e a salvare la sua indipendenza intessendo alleanze di volta in volta con le potenze circostanti, cercando di trarre vantaggio dalle contese interminabili tra grandi e ricchi Comuni, (come Asti), da signorie vicine ed ostili (Savoia, Monferrato, Acaja) e da scomodi invasori stranieri (Angioini).


Per secoli questo piccolo ma brillante Stato feudale è riuscito ad essere la cerniera fra il Piemonte, la Francia e la Liguria, assimilando lo stile e la cultura del gotico d’oltralpe ma aprendosi anche al respiro dell’Umanesimo e del Rinascimento italiano.
Verso la metà del 1300, premuti dalla crescente minaccia sabauda, i Marchesi dovettero accostarsi sempre di più al Delfinato, ottenendone una non disinteressata protezione, e poi alla stessa Corona di Francia, nella cui orbita finirono fatalmente col gravitare.


L’epoca del massimo splendore del Marchesato è da collocare tra il 1400 ed i primi decenni del 1500, sotto i successivi governi di Ludovico I e Ludovico II. L’espansione economica ed una crescente prosperità, garantite da un lungo periodo di pace interna ed esterna, favorirono il fiorire delle arti e delle lettere.
Tuttavia negli ultimi anni di Ludovico II e sotto i suoi figli e successori, il Marchesato di Saluzzo venne coinvolto nel duello franco-spagnolo per l’eredità viscontea ed angioina e quindi nella feroce lotta tra Carlo V e Francesco I per l’egemonia europea.
Così nei primi decenni del 1500 il Marchesato, perdute Cuneo e la valle dello Stura che erano passate sotto il dominio dei Savoia, perdute altre terre venute in mano ai principi d’Acaia, era ridotto alle valli del Po, della Varaita, della Maira, del Grana e del Bronda.
In un contesto fortemente provato da guerre, saccheggi e carestia, all’interno del marchesato peggiorarono la situazione le contese che scoppiarono tra i fratelli Francesco, Giovanni Ludovico e Michele Antonio, figli di Ludovico II. L’esito di questa debolezza interna spianò la strada a Francesco I di Francia che esetese sempre di più la sua influenza sul marchesato. Nel 1548, stanchi delle continue lotte e dell’incertezza che ne derivava, i comuni del marchesato deliberarono di invitare Enrico II Re di Francia a sottomettere alla sua signoria il marchesato, che l’anno seguente fu riunito al Delfinato per un periodo di quarant’anni circa.
Nel settembre 1588 Carlo Emanuele I di Savoia, dopo alcuni tentativi falliti di riconquistare il marchesato alla Francia, occupò le terre del marchesato. Nella successiva Pace di Vervins (1598) si convenne che il duca di Savoia continuasse a occupare quelle terre fino al regolamento della questione, che fu demandato all’arbitrato del pontefice. La questione fu poi, invece definitivamente definita dalla Pace di Lione (1601), con la quale il duca di Savoia, cedendo alla Francia la Bresse, il Bugey, il paese di Gex e il Valromey, otteneva in cambio il marchesato di Saluzzo.

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