La prima edizione nel 2021 è stata un momento di incontro per i tanti curiosi, appassionati e studiosi di medioevo, libri e storie antiche. Un appuntamento che mancava nel calendario culturale italiano e che è destinato ad attirare sempre più interesse.
Dopo il buon successo della prima edizione, torna dal 21 al 23 ottobre 2022 la “Festa del libro medievale e antico” di Saluzzo, voluta dal Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo ed organizzata dal Salone Internazionale del Libro di Torino.
Una tre giorni di dedicata alla cultura e storia medioevale, riscoperte ed attualizzate attraverso romanzi, saggi, fantasy, lezioni, concerti e performance.
Il tema scelto per l’edizione 2022 è la donna, quella che Francesco Petrarca, nell’ode XC del Canzoniere definisce “uno spirto celeste, un vivo sole“
Il programma è in fase di definizione, e verrà pubblicato prossimamente su questo sito e sulle pagine social di “visit saluzzo”. Fin d’ora gli organizzatori confermano che non mancheranno incontri con autori, concerti, spettacoli teatrali, laboratori per grandi e bambini, dame, cavalieri, falconieri, sbandieratori e giocolieri.
Saluzzo si conferma come location ideale per l’evento. Infatti, tra il XII e il XV secolo la città alle pendici dell’iconico Monviso è stata la capitale di un piccolo ma agguerrito marchesato indipendente che ha giocato la politica e le relazioni sullo stesso scacchiere di altri importanti vicini di casa come il Regno di Francia e il Ducato di Savoia (che alla fine annetterà la città nel 1601).
A testimoniare i fasti dell’epoca rimane il centro storico plasmato sulla collina sormontata dalla Castiglia (il castello dei marchesi, poi carcere ed infine importante sede museale) oltre a numerosi edifici di pregio. Saluzzo, per questi motivi, viene da alcuni definita la “Siena del Piemonte”.
Tra le novità che si potranno scoprire quest’anno in occasione della “Festa del libro medievale e antico”, sono le facciate affrescate di alcuni palazzi, recentemente riscoperte e restaurate. Si tratta, per temi ed estensione, di un’unicità in tutta Europa. Uno degli edifici, riporta in facciata una delle novelle medievali più conosciuta e raccontata, la storia della Bella Maghellona che si può oggi “leggere” sul palazzo nell’omonima via, così come facevano viandanti e visitatori dalla fine del 1400 in poi.
Altra unicità è il Museo della Civiltà Cavalleresca (che è allestito nella Castiglia). Il percorso di visita adatto anche a bambini e ragazzi, ha l’obiettivo di narrare la società cortese ai tempi del Marchesato. Si articola in 11 sale secondo un ordine cronologico, dal 1100 al 1500: si inizia con la descrizione del mondo della cavalleria, affrontando il tema della vestizione del cavaliere e delle virtù che deve possedere, per passare poi alla nascita dell’araldica e al destino dei secondogeniti dei Marchesi, esclusi dall’eredità.
I matrimoni, le carriere ecclesiastiche e militari e i riferimenti letterari (come la poesia degli antichi trovatori, la novella di Griselda del Boccaccio e Le Chevalier Errant) collegano il Marchesato di Saluzzo con il Papato, l’Impero e i principali Stati europei nonché le corti italiane: i continui riferimenti alla storia europea non sono determinati solo dalla necessità di inquadramento generale del tema, ma testimoniano l’ampio sistema di relazioni costruito dai Saluzzo nei secoli.
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro che, pur voce umana;
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.
(F. Petrarca, Canzioniere – Ode XC – 1345 c.a)